Social media strategy hotel: tips & tricks
Ancora indecisi su come (o se) sfruttare i social media per “comunicare” il vostro hotel?Oppure state in alto mare quando si tratta di capire come agire per ottenere il migliore risultato con il minimo sforzo?
Ogni volta che state a scervellarvi su come quadrare il budget, o su quante e quali risorse destinare alle varie piattaforme vi viene il mal di testa?
Tranquilli, ci pensiamo noi coi nostri consigli, a semplificarvi la vita.
Ogni tanto un bel riepilogo della situazione fa bene, soprattutto in questo settore, così pieno di novità che si susseguono a ritmo serrato, ribaltando prospettive e offrendo sempre nuove opportunità a chi sa coglierle. La cosa bella dei social è, infatti, che non esiste una sola ricetta per farli funzionare, né regole “assolute” e immutabili cui sottostare, quando si tratta di trovare la propria strada per comunicare, cercare il contatto coi clienti e sì, anche vendere.
I social sono fluidi, si adattano alle esigenze di chi li usa e non (solo) viceversa. Inoltre, permettono un certo numero di livelli di “coinvolgimento” sia come interazione che come gestione. Sanno accontentare chi ha poco budget o tempo da dedicargli, così come chi invece è disposto a investire il giusto per trarne qualcosa di più. Ovviamente, i risultati saranno commisurati agli sforzi compiuti: poco o zero budget significa esposizione limitata, molto budget significa più possibilità. Per alcune azioni l’investimento sarà obbligato (dalle piattaforme stesse), con un certo grado di risultati garantiti, per altre basterà un po’ di inventiva e della sana volontà di mettersi in gioco per ottenere risposte apprezzabili.
Sta tutto ad avere la consapevolezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere, e che dovrebbero essere concreti e realistici, e delle risorse che servirà mettere in campo per avere successo. Gli uni non possono prescindere dagli altri.
Visto che abbiamo promesso di darvi qualche consiglio smart, in questo post, corrediamo ciascuno con qualche buon esempio:
Facebook:
è la piattaforma più flessibile di tutte, e che offre più opportunità da cogliere, soprattutto a hotel, catene, B&B, camping, destinazioni etc. Facebook offre numerosi livelli di possibile coinvolgimento, dalla gestione della semplice comunicazione/ contatto col cliente, ai piani di marketing con investimento su pubblicità targettizzate in maniera intelligente secondo gli obiettivi più comuni:
- stimolazione di brand awareness e “ricordo” del brand (è un vero e proprio obiettivo delle campagne ads a pagamento, che punta a mostrare strategicamente le comunicazioni del profilo in modo da stimolare in chi le vede il ricordo a medio e lungo termine, quindi una sorta di fidelizzazione dell’occhio che lo abitua a recepire con maggiore disponibilità i messaggi del brand)
- dai “semplici” click verso sito web alla vendita “in app” di prodotti, in questo caso pacchetti hotel, ad esempio, (che fa di Facebook una sorta di mini-motore di ricerca/Booking online)
- scouting nuove potenzialità, target e nicchie di mercato
- creazione e attivazione pubblici targettizzati ad hoc, a cui sottoporre ad esempio proposte tariffarie dedicate
Insomma, l’hotel su Facebook può scegliere come interagire col suo pubblico, ma anche in quale misura agire per ottenere i risultati che si aspetta dalla piattaforma. Se ne conosce le potenzialità, ovviamente.
Dal minor impegno/coinvolgimento al maggiore:
- comunicazione “passiva”: post di carattere generale, dosando il mix fra le proposte prettamente pubblicitarie e quelle più di coinvolgimento e comunicazione del brand (immagini hotel, destinazione, etc.)
- comunicazione “attiva”: post sulla vita in hotel, condivisione immagini scattate in house (dai clienti o dal personale), stimolo dell’interazione con gli ospiti, proposte informative su hotel, destinazione, eventi, etc. ricerca del coinvolgimento.
- Comunicazione mirata: ads a pagamento per vari obiettivi, fra cui anche la lead generation (serve anche per gli altri social)
- Investimento sostanziale nei Facebook hotel ads, a pagamento, specificamente progettati per hotel e destinazioni (e qui vi dobbiamo rimandare a una consulenza mirata, perché si tratta di investimenti importanti che richiedono un piano strategico e l’integrazione di varie risorse/figure professionali che agiscono su sito web – quindi serviranno attività di developing – oltre che su Facebook, con cui andrà integrato).
Instagram:
Gemello (e affiliato) di Facebook, beneficia di alcune delle risorse messe a disposizione dal fratello maggiore, offre qualche spiraglio in più a livello di diversificazione e efficacia dal punto di vista della costruzione/comunicazione del brand, ma è ancora un po’ troppo acerbo per quanto riguarda soluzioni specifiche e utili per il comparto turistico.
Serve da vetrina, perlopiù, ma quando si tratta di vendere seriamente bisogna approdare verso altri lidi (e il sito web dell’hotel resta sempre la vostra arma migliore).
Dal minor coinvolgimento di risorse al maggiore, dunque:
- Posting (le raccomandazioni sono sempre le stesse: che le immagini siano belle, originali, “vostre”, e se riuscite a dargli un taglio personalizzato è meglio. Al pubblico di Instagram piace la creatività)
- Advertising (tramite la consolle condivisa con Facebook e/o esclusivamente su Instagram, permette di selezionare un range più ristretto di obiettivi, in pratica solo visualizzazioni e click verso sito)
- Selling (una soluzione creativa potrebbe essere quella di approfittare della possibilità di creare uno “shop” di prodotti – si configura su Facebook e funziona per entrambe le piattaforme – ma noi ve la sconsigliamo. Funziona per prodotti fisici quali ad esempio, libri, manufatti, etc. ma anche aggirando il problema e caricando ad esempio dei pacchetti soggiorno come prodotto vi resterà sempre una specie di mini-booking online alternativo da dover gestire inserendo specifiche, prezzi etc. per poi rimandare il cliente comunque al sito web, nel migliore dei casi, e noi sappiamo bene che la strategia di vendite di un hotel è troppo fluida e variegata per essere “ridotta” a poche varianti statiche.)
Google Advertising:
È forse il tool più efficace e business oriented ma, ovviamente, anche il più “costoso”. Qui c’è poco da fare, a parte il selling. Gli strumenti a disposizione sono vari e nell’ultimo periodo, anche e soprattutto per fronteggiare la situazione Covid e permettere proprio al segmento turistico di uscire dalla crisi, la piattaforma si è impegnata parecchio per offrire soluzioni concrete. Riassumiamo ricordandovi:
- Google hotel Ads
- Free booking links
- Oltre alle classiche soluzioni per l’advertising su motore di ricerca, la SEM e la SEO (AdWords)
Suggeriamo anche in questo caso di contattarci per una consulenza mirata alle vostre esigenze… siamo a vostra disposizione con un range di soluzioni
E gli altri social, stanno a guardare?
A livello di ottimizzazione per il settore hotellerie, purtroppo, sì, questi sono gli strumenti migliori a disposizione.
Twitter si sta concentrando più sui profili che fanno informazione: difficile emergere, qui, a meno di non investire pesantemente in tempo e risorse dedicate. E di avere, ovviamente, qualcosa da dire.
Tante cose da dire. E spesso.
TikTok si sta muovendo verso la monetizzazione, ma è ancora in alto mare e focalizzato più su altri business sia per quanto riguarda il target di utenti che per i toni della comunicazione. Snapchat è sulla stessa lunghezza d’onda.
Youtube offre più possibilità, ma richiede investimenti più nutriti sia per quanto riguarda le risorse da mettere in campo (produzione video) che la sponsorizzazione.
E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con le nostre valutazioni o avete esplorato altre piattaforme e trovato soluzioni alternative? Quale è la vostra esperienza coi social? Siete attivi o passivi, investite o preferite un comunicazione più soft? Venite a trovarci sui nostri profili, oppure richiedete una consulenza mirata alle vostre esigenze e lasciate che troviamo noi la soluzione più adatta a voi!
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