Digital marketing strategy: il remarketing che aiuta l’hotel
Abbiamo visto come gestire, in una strategia integrata di comunicazione digitale dell’hotel, le varie fasi della comunicazione e della promozione online, studiando la creazione dei contenuti giusti (content marketing strategy) da veicolare e promuovere su ciascuna piattaforma digitale (web marketing strategico e advertising online a pagamento).
Il segreto del far funzionare il piano strategico integrato sta, oltre che nel produrre i contenuti adeguati agli obiettivi prefissati, nel cogliere la piattaforma giusta su cui veicolarli, selezionare il pubblico di riferimento e targettizzare i propri annunci in maniera intelligente, e infine, stanziare un budget che permetta di ottenere tali obiettivi. È una questione di equilibri, già. Ma cosa accade quando, nonostante tutto, questi sforzi non vanno a buon fine?
Si sente spesso parlare di “recupero del carrello”, ovvero delle strategie implementate per recuperare i potenziali clienti “usciti” dal percorso di prenotazione prima della transazione finale, ma di cosa si tratta in realtà?
Ebbene, l’insieme di queste operazioni si chiama remarketing: lavora ai fianchi del cliente “difficile”, fa appello in maniera subliminale alle prime spinte all’acquisto che hanno dato il via al percorso di prenotazione, e cerca di convincere il consumatore di avere davvero bisogno di comprare. O, nel caso del vostro hotel, prenotare.
E quindi, come funziona il remarketing? In breve:
- Individua i clienti che hanno visitato il sito web dell’hotel senza concludere una transazione (in questo, aiutano l’incrocio e l’analisi dei dati provenienti dalle piattaforme Google analytics e il Pixel di Facebook, di cui abbiamo parlato qui)
- Ne traccia un profilo (che si riconduce al concetto di buyer persona) e analizza il comportamento durante la navigazione, oltre che le cause di abbandono della procedura prima della conclusione di una prenotazione (tali cause possono variare dal vizio di piattaforma a quello di forma: sito web troppo lento, promozioni non appetibili, proposte della concorrenza più efficaci della vostra etc.)
- Torna a “cercare” online questi consumatori (tramite il monitoraggio delle parole chiave di ricerca) e individua quando questi tornano a fare ricerche “simili” a quelle che l’hanno condotto sul sito web dell’hotel
- Gli spinge sotto agli occhi tramite la cosiddetta “rete display” annunci a pagamento confezionati ad hoc per allettarlo. Dove? Principalmente su Google e Facebook (nella sezione apposita). Come? Con il remarketing, appunto.
Potremmo definire tutto il processo, dunque, come una rete a maglie fini che permette di ricatturare i pesciolini che sono sfuggiti alla pesca a strascico dell’advertising “normale”. Con due grandi premesse: che già l’advertising di prima fase (ovvero classico) sia ben impostato, e che gli impedimenti “tecnici” e di appetibilità di ciò che è in vendita sul sito vengano risolti mano a mano che vengono individuati come possibili cause di abbandono del carrello, in modo da permettere al secondo tentativo (il recupero) di andare a buon fine.
In quest’ultimo caso, il remarketing dà una grande mano non solo a finalizzare prenotazioni altrimenti perse, ma ad individuare le aree di sviluppo del sito web del vostro hotel che hanno maggiormente bisogno di operazioni di fine tuning necessarie a renderlo una “macchina” sempre più performante.
Insomma, quando si tratta di formulare una strategia di web marketing che funzioni, occorre individuare tutti i punti strategici in cui inserire una comunicazione adeguata e le giuste esche per catturare i clienti e poi approfittarne, a volte tendendogli dei veri e propri agguati nei “luoghi virtuali” in cui si aggira in cerca di informazioni che potrebbero condurlo altrove, se non le sfruttate a vostro vantaggio.
Tutto chiaro? In caso abbiate bisogno di una consulenza mirata alle vostre esigenze, noi di GP Dati assieme alla rete Zucchetti Hospitality siamo a vostra disposizione, contattateci!
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