Imprese turistiche: le performance migliorano grazie alla digitalizzazione
Secondo recenti studi condotti osservando i risultati delle imprese della filiera turistica italiana (non solo intermediari, ma anche strutture di accoglienza e ristorazione, poli museali e destinazioni) nel 2021 le performance di vendita dei siti web delle realtà presenti sul territorio sono migliorate a un passo più spedito di quanto abbiano fatto, ad esempio, le performance dei siti web di altre imprese non affiliate al comparto turistico.
Una grossa spinta l’ha data, ormai si sa, la “forzatura” a dotarsi di sistemi informatici più avanzati per far fronte all’emergenza pandemica (pensiamo, per esempio, alle app di delivery che hanno sostenuto il business di ristoranti e bar, impossibilitati ad accogliere i clienti in loco). Secondo l’analisi dell’Osservatorio sulla Digitalizzazione di Mexedia presentato lo scorso Luglio, le aziende che hanno puntato sul digitale durante la pandemia hanno avuto risultati migliori della media, confermando le conclusioni delle analisi già portate all’attenzione del pubblico che indicavano il digitale come strumento principale di cui dotarsi per superare la crisi e riposizionarsi sul mercato con un nuovo modello di business e la giusta offerta per soddisfare la domanda, che nel frattempo ha subìto una trasformazione radicale.
Il cliente che si appresta a prenotare un servizio (sia esso un soggiorno in hotel, una cena al ristorante, o una visita al museo) ormai si aspetta:
- varietà (nell’offerta e nei canali di prenotazione a disposizione)
- un certo grado di personalizzazione del servizio (ne abbiamo parlato qui)
- più informazioni a disposizione, comodità e accessibilità delle stesse
- garanzie di sicurezza sulle prenotazioni
- convenienza e risparmio (non solo sul fronte prezzi, ma anche su quello del dispendio di risorse impiegate per finalizzare una prenotazione, ad esempio: il cliente ha sempre più fretta e sempre meno tempo “da perdere” compilando form o navigando in cerca delle informazioni che gli servono).
- incremento delle comunicazioni con i clienti tramite il sito web aziendale (la quota di imprese che lo utilizzano è passata dal 45,3%, pre-Covid, al 50,8%) e tramite i canali social (si è passati in media dal 45% al 54,7%);
- ampliamento dei canali digitali di commercializzazione a disposizione;
- incremento delle vendite dirette tramite sito web proprietario (dal 5,8% al 6,3% del fatturato totale), tramite comunicazioni dirette online (dal 7,1% al 7,4%) e tramite piattaforme digitali (dallo 0,9% all’1,0%);
- incremento attività di delivery (utilizzate già a fine 2020 dal 25,9% delle imprese turistiche, contro il 10,9% segnato in epoca pre-pandemica);
- aumento, dal 22% al 30,4% delle imprese che utilizzano come primo canale di vendita diretta le e-mail, assieme ai social.
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